Fai fatica a dire no?

Rispettare i nostri limiti e saper dire no serve a sviluppare la nostra capacità di autodeterminazione senza sensi di colpa. Il senso di colpa e la paura per le conseguenze della nostra presa di posizione sono un ostacolo nel momento in cui vogliamo definire meglio i nostri limiti e confini. Paura e senso di colpa ci fanno sentire deboli, sotto pressione, possono anche bloccarci.

Quali saranno le conseguenze del nostro no? Se queste fossero certe potremmo valutare pro e contro delle nostre scelte. Ma non lo sono, possiamo immaginarle. E spesso la nostra immaginazione ci porta a anticipare proprio ciò che temiamo di più.

Quando abbiamo paura entriamo in uno stato di allarme, che dovrebbe servire a metterci nella condizione di difenderci meglio. Ma se la paura è diffusa, i nostri confini diventano confusi e frammentati, ci sentiamo piccole e deboli e non siamo più capaci di difendere bene i nostri diritti. Anticipando qualcosa che non è ancora avvenuto, va a finire che lasciamo spazio ad altro o agli altri a discapito dei nostri confini.

La paura, se riusciamo a gestirla, ci permette di difenderci, ma se non ci riusciamo diventa paradossalmente un ostacolo alla nostra difesa. Spesso in questi casi scatta un processo automatico che risale alla nostra infanzia. Ad esempio, all’epoca, potremmo aver considerato la rinuncia (o addirittura l’autopunizione) come unica possibilità per difenderci dai castighi imposti quando cercavamo di difendere il nostro spazio. Così prevenendo le conseguenze temute abbiamo pensato di metterci al riparo da punizioni e privazioni di affetto.

Analizza la tua paura

Quando hai paura, si tratta di una sensazione che parte da te o è provocata da qualcuno allo scopo di ottenere qualcosa?

Questa paura ti mette in guardia in modo da difendere il tuo spazio e i tuoi confini, oppure ti indebolisce e produce il risultato opposto?

 

Quando delimitiamo noi stesse può succedere che proviamo la paura profonda di perdere l’affetto, l’approvazione e l’appartenenza alla comunità. In questi momenti ci domandiamo: “Mia suocera mi apprezzerà ancora anche se le dirò che non voglio più andare a pranzo da lei tutte le domeniche?”, “Mio figlio mi vorrà ancora bene anche se non gli permetto più di giocare alla play fino a tardi?”, “Il mio partner mi lascerà se ogni tanto trascorro anch’io una serata per conto mio?”, “Come si comporteranno con me le colleghe quando dirò loro che voglio prendere ferie proprio ad agosto?”. Se finora non abbiamo saputo stabilire confini e limiti precisi e adesso iniziamo a farlo, potremmo non incassare l’approvazione di tutte le persone che ci stanno vicine. Perché in un modo o nell’altro stiamo limitando dei diritti che ormai erano considerati acquisiti. Quello che puoi fare in questo caso è chiarire subito la nuova situazione. Ad esempio: “Ti amo e adoro stare con te, ma ogni tanto mi piacerebbe fare una serata con le amiche”.

Molto spesso la reazione negativa degli altri avviene solo nella nostra immaginazione. Tuttavia, può succedere, che quando noi cambiamo, anche le nostre relazioni imbocchino una strada nuova, che qualcuno prenda le distanze da noi e, in casi estremi, che qualche rapporto si perda. Se vogliamo crescere e evolverci, dovremmo essere pronte a pagare questo prezzo. Chi ha approfittato del rapporto con te solo per trarne qualche beneficio, adesso è facile che si allontanerà, ma chi è interessato a te come persona, resterà anche quando farai valere le tue esigenze e forse riceverai anche comprensione e appoggio.

Alcune di noi hanno vissuto davvero nella loro infanzia l’esperienza di sentirsi escluse quando prendevano le distanze e difendevano il loro spazio. Si sono ritrovate così di fronte a un dilemma di difficile soluzione. Da una parte veniva offerta loro la possibilità di essere autonome, indipendenti e libere e dall’altra affetto, sicurezza e senso di appartenenza. Una cosa condiziona l’altra, eppure in alcune famiglie queste due possibilità si escludono. A quel punto l’indipendenza diventa una minaccia all’esistenza perché coincide con esclusione e isolamento. Ma è proprio sentendosi amate e al sicuro che si cresce, si diventa forti, autonome e indipendenti. È la qualità dell’amore che riceviamo a decidere se da grandi saremo in grado di definire i nostri confini e prenderci lo spazio per realizzarci.

E se non hai mai avuto modo di sperimentare questo amore incondizionato? Nulla è perduto, prova a fare questa esperienza.

Radio Platone

Per Platone nel cosmo esiste una forma originale, pura e completa (che lui chiama idea) di fenomeni come l’amore, il bene, il male, il coraggio etc. Noi normalmente ne sperimentiamo solo una brutta copia. Pero possiamo entrare in contatto con queste idee e lasciarle agire su di noi. Dobbiamo solo metterci in contatto, come se accendessimo una radio: basta regolare la frequenza ed ecco che riceviamo la musica.

Scegli una sedia (una diversa da quella su cui siedi ora). Immagina che quella sedia ti metta in contatto con il principio dell’amore incondizionato. Ogni volta che ti siedi su questa sedia ti immergi nell’idea dell’amore incondizionato, diventando tutt’uno con essa. Osserva come senti questo amore. Che effetti provoca in te? Fai attenzione ai pensieri e alle emozioni che emergono, e soprattutto a come ti senti nel corpo. Non fare nulla, non sforzarti, ma datti il permesso di sentire l’amore incondizionato presente nel cosmo. Se entri in contatto così con l’idea dell’amore incondizionato non avrai più bisogno di essere amata da tutti, e finalmente, nella tua vita, potrebbe accadere un amore che non si aspetta niente dall’altro, ma rende liberi entrambi.

 

[In sottofondo Mr. Blue Sky della Electric Light Orchestra]

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