

La percezione del tempo
Hai mai la sensazione che il tempo che hai a disposizione non sia abbastanza? Quante volte ti sarà capitato di ripetere: “Ah, se solo potessi avere più tempo!”, oppure “Mi servirebbero delle giornate di 48 ore”…
Sicuramente una buona organizzazione può fare miracoli per ottimizzare e riuscire a sfruttare al meglio il nostro tempo eppure, sono convinta che, a volte, anche con una buona organizzazione, possa rimanerci addosso questa sensazione di fondo, del tempo che ci sfugge, come sabbia tra le dita. Perché la percezione del tempo non è una questione organizzativa ma psicologica.
La misura del tempo che passa è legata alla convenzione dei minuti e delle ore, ma la percezione dello scorrere del tempo è legata al nostro stato mentale. Magari questo discorso ti sembrerà strano ma sono abbastanza sicura che sia capitato a tutte di trascorrere dei momenti che non finivano mai oppure di vivere delle esperienze che sono volate via come in un batter d’occhio. Ammettiamolo, a volte due minuti sembrano due ore, e altre volte, due ore sembrano due minuti. Penso a quando da piccola mi sembrava che le giornate fossero lunghissime e mi pareva di avere un sacco di tempo. E il futuro che desideravo arrivasse subito, in cui finalmente diventavo grande, non arrivava mai. Crescendo, invece, la sensazione si è ribaltata, sembra che il tempo sia sempre meno e che gli anni passino velocissimi (mi sembra ieri che ero una matricola all’università).
É un po’ come se guardassimo il bicchiere e ci focalizzassimo solo su una metà, poco importa se quella piena o quella vuota. Il punto è: dove rivolgiamo il nostro sguardo mentale? Lo rivolgiamo al passato o al futuro? Siamo più facilmente nostalgiche per il tempo passato oppure preoccupate per quello che verrà? Fa poca differenza quale tra queste due alternative sia la nostra preferita, perché sono entrambe due “illusioni” della nostra mente. L’unico momento che possiamo vivere è adesso. Esternamente il nostro percorso può essere fatto di milioni di passi da selezionare, pianificare e organizzare, ma il nostro viaggio interno ne ha sempre solo uno, ed è il passo che stiamo facendo ora. Il presente è tutto quello che abbiamo.