Accettare l’insicurezza per superare i limiti

Alzi la mano chi ha provato a trovare rifugio nella zona di comfort! Io l’ho fatto. In quel momento mi sembrava un modo per stare al sicuro. Al sicuro da che poi? Mi sentivo al sicuro dal fallimento, dalla difficoltà di prendermi la responsabilità di fare delle scelte, e di conseguenza di fare delle rinunce. Fuggivo dall’incertezza. L’idea di intraprendere una cosa qualunque, senza conoscere in anticipo il risultato finale, era intollerabile in quel momento. Sono rimasta in questa condizione di apparente sicurezza per un po’, finché la serenità non è rimasta strozzata dalla mancanza di passi avanti e quel nido confortevole è diventato una gabbia insopportabile.

 

Qualcuno ha detto che la vita comincia dove finisce la zona di comfort. È proprio così. Se vogliamo apprendere, migliorare e raggiungere degli obiettivi, dobbiamo spingerci fuori dai nostri confini abituali e sopportare il disagio che ne consegue. Solo mettendosi alla prova, in situazioni che rappresentano una sfida, si impara e si migliora.

 

Spingerci oltre l’ambito in cui ci sentiamo a nostro agio comporta sempre un po’ di fatica, insicurezza e stress. Ma è la condizione ideale per l’apprendimento. Quando siamo nella nostra zona di comfort siamo rilassate ma ci manca lo stimolo a dare il meglio di noi. Invece, quando sperimentiamo una certa quantità di stress, ansia e incertezza, siamo particolarmente vigili e attente. Questa è quella che in gergo tecnico si chiama zona ottimale di apprendimento. Naturalmente, lo stress non deve superare un certo livello, oltre il quale la situazione si ribalta e non riusciamo più a funzionare bene. Se l’ansia prende il sopravvento noi andiamo incontro a confusione e difficoltà di concentrazione e le nostre prestazioni calano.

 

La cosa interessante è che la comfort zone non è rigida, si può allargare. Quello che oggi ci fa sentire insicure e a disagio, può entrare a far parte della nostra zona di comfort domani. Pensa a qualche tua prima volta. La prima volta che sei salita sul motorino, che hai guidato la macchina o il primo giorno di lavoro. La prima volta ti sarai sentita più o meno a disagio e insicura, poi con l’andare del tempo, quelle cose sono diventate abituali, qualcosa di familiare, che conosci bene, e sei diventata tranquilla e rilassata in quelle stesse situazioni.

 

Se ci sforziamo di evitare sempre il disagio e l’insicurezza, resteremo sempre inchiodate. Ma se ogni tanto, accettiamo di abbandonare la nostra zona di comfort e di sentire l’instabilità e la vulnerabilità che questo comporta, allora possiamo apprendere e allargare la nostra zona di comfort, in sintesi, possiamo superare i nostri limiti. Del resto non dobbiamo forzarci o spingere per forza per superare i nostri limiti. Possiamo abbandonare la zona di comfort ogni tanto, ma abbiamo anche bisogno di sentirci al sicuro e protette, quindi ogni tanto mettiamo da parte la produttività e rilassiamoci.

 

(In sottofondo: Zest Please di CloZee e Maddy O’Neal)

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